FLASH NELLA FOTOGRAFIA DI NEONATI, FA DAVVERO MALE?
Dopo aver condiviso un mio video di backstage del "The Newborn Workshop" (che ho tenuto in provincia di Napoli il 15 Gennaio 2020 e che potete trovare qui in basso) in occasione del quarto anno di Enny Napolitano Photography ho ricevuto un commento riguardo il flash utilizzato nella fotografia di neonati. In questo commento una persona riteneva che fosse sbagliato utilizzare il flash quando si tratta di neonati o bambini molto piccoli.
Sebbene sia una credenza comune ancora piuttosto diffusa, in realtà non è così.
IAPB: AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITÀ

Fortunatamente grazie ad internet abbiamo a disposizione tantissime informazioni che ci permettono di comprendere qual è la verità (qualsiasi sia l'argomento di cui stiamo cercando informazioni).
Fate ovviamente sempre attenzione alle "fake news" e assicuratevi che le fonti da cui state leggendo le notizie siano verificate come attendibili.
In questo caso ci viene in aiuto l'AIPB (Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità) la quale nell'articolo che potete trovare QUI afferma:
"Si resta per un attimo abbagliati e leggermente storditi: avviene quando si viene fotografati con un flash particolarmente potente e si fissa l’obiettivo. Infatti, la retina va in saturazione per una frazione di secondo, ossia in "sovraccarico". Non poche persone che hanno figli piccoli si chiedono, inoltre, se l’uso costante di macchinette dotate di flash possa danneggiare i loro occhi. La risposta, tuttavia, è nella maggior parte dei casi negativa: “I neonati – commenta Don Bienfang, docente di oftalmologia presso la Harvard Medical School – sono più protetti dai flash degli adulti poiché di solito a loro non interessa essere fotografati e non guardano diritti nell’obiettivo. Inoltre, generalmente hanno pupille più piccole, il che significa che la loro retina è raggiunta da una quantità di luce inferiore”. In uno studio giapponese del 2006 si sono effettuati esperimenti studiando gli effetti dei flash di macchinette commerciali su cavie da laboratorio scattando foto a tre distanze diverse: dieci centimetri, un metro e tre metri. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che “l’esposizione luminosa ai flash fotografici non danneggia la cornea o la retina eccetto quando vengono esposte a mille flash a una distanza di dieci centimetri” (ossia da molto vicino)."
Dunque, a meno che non vengano puntati 1000 flash in faccia al vostro bambino ad una distanza di dieci centimetri non ci sarà nessun tipo di pericolo!
FOTOGRAFIA NEWBORN E LUCE FLASH

Vi sarete chiesti come mai viene usato il flash e non altri tipi di illuminazione.
Vi spiego brevemente un paio di cose "tecniche".
Nella fotografia di neonati (o newborn) vengono utilizzate tantissime fonti luminose: flash, luce continua, luce naturale ecc...
LUCE NATURALE
Chi usa la luce naturale è solitamente il fotografo con uno studio ben illuminato con grandi vetrate che gli permettono sempre di avere una buona quantità di luce per fotografare i suoi soggetti. Non è, dunque, possibile per tutti utilizzare la luce naturale, senza contare che è difficilissima da usare. Basta una nuvola o semplicemente il passare del tempo per cambiare la quantità di illuminazione che entra dalla finestra, la temperatura colore ecc... Per chi non è in grado di usare questo tipo di luce significherebbe avere immagini che sembrano fatte in momenti diversi, il che non è il massimo per avere una "coerenza" di tutte le immagini nel servizio fotografico finale.
LUCE CONTINUA
Per chi usa la luce continua il reale "problema" in realtà è quello che bisogna alzare gli ISO (cose da fotografi) e quindi, in questo modo, si possono ottenere immagini con rumore digitale o comunque poco definite. Si comporta un po' come la luce naturale (senza i cambi di temperatura colore o di potenza ovviamente), però trattasi di una fonte luminosa artificiale che viene inserita all'interno di un softbox o ombrello in questo caso.
LUCE FLASH
Per chi usa, infine, la luce flash (la stragrande maggioranza del mondo della fotografia di neonati e di bambini) il vantaggio è quello di poter "settare" la potenza della luce a seconda dei propri bisogni e di mantenere l'illuminazione, temperatura colore ecc... costanti per tutto il servizio fotografico. Il che significa che non solo durante le sessioni si può stare tranquilli e pensare al bambino e alla famiglia (che richiedono grosse attenzioni) senza preoccuparsi per l'illuminazione, ma anche che quando si lavora al pc i ritratti sooc (straight out of camera, cioè letteralmente "appena tirati fuori dalla macchina fotografica") non bisogna impazzire a cercare di raggiungere la stessa esposizione (e altri parametri) in tutte le foto del servizio fotografico. Questi sono solo alcuni dei tanti motivi che rendono l'illuminazione flash la preferita dai fotografi newborn.
Senza contare, poi, che solitamente con i neonati si utilizza la potenza minima del flash, per permettere sia di scattare a diaframmi più aperti sia di disturbare il meno possibile il bambino.

Inoltre, come potete vedere dall'immagine qui in alto, il flash non è mai direttamente puntato negli occhi.
Il tipo di illuminazione che utilizzo è il "flash di rimbalzo", cioè che la luce del flash viene rimbalzata all'interno dell'ombrello di 180 cm e che torna indietro sul bambino filtrata dal diffusore.
Questo permette la realizzazione di immagini con una luce "morbida" e molto piacevole, senza disturbare il bambino (grazie ad una luce fissa che rimane sempre accesa detta "luce pilota") o provocare danni.
Sempre all'interno dell'articolo dell'IAPB viene, inoltre, affermato che:
"Rischi certamente più elevati sono dati dal sole, che non va mai fissato a occhio nudo; inoltre, anche i puntatori laser rossi possono nuocere gravemente alla vista se sono troppo potenti e vengono indirizzati direttamente negli occhi. “In generale – commenta Marco, medico oculista della IAPB Italia onlus – ogni forma di luce forte nella fovea, la zona più sensibile al centro della retina, può essere dannosa. Ad esempio, chi volesse osservare un’eclissi di sole e non facesse uso di speciali protezioni (filtri solari superiori rispetto a quelli dei normali occhiali da sole) può andare incontro a cecità per ustioni retiniche irreversibili (maculopatia fototraumatica)""
PER CONCLUDERE
Non preoccupatevi del flash che viene utilizzato durante le sessioni fotografiche "First days" o "Chubby sitters".
La mia priorità numero uno è la sicurezza dei vostri bambini, motivo per cui le mie conoscenze sono in continuo aggiornamento e mi sono specializzata da sempre unicamente in questo settore per offrirvi il meglio.
Se siete alla ricerca di una fotografa specializzata unicamente nella ritrattistica di neonati, bambini e famiglie e se desiderate immagini colorate, vivaci e curate nei minimi dettagli contattatemi cliccando sul pulsante qui in basso e scrivendo la vostra richiesta nella sezione denominata "messaggio".
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